Le sentenze di separazione personale dei coniugi o di divorzio contengono spesso, tra gli altri, provvedimenti a contenuto patrimoniale; si tratta di obbligazioni future a carattere periodico, consistenti nell'obbligo di corresponsione di un assegno di mantenimento o divorzile, a carico di uno dei coniugi a favore dell'altro coniuge o a favore dei figli. La violazione di tale obbligo può trovare tutela sia attraverso le disposizioni generali in materia di esecuzione forzata, ma anche attraverso i rimedi specifici dettati dall'art. 156, comma VI, cod. civ. in caso di separazione, e dall'art. 8 L. n. 898/1970 e successi modifiche, in caso di divorzio.
La Corte di Cassazione è intervenuta nuovamente sulle azioni esperibili da colui che si è impegnato ad acquistare un immobile rivelatosi affetto da vizi e da difetti.
La Protezione Umanitaria riconosciuta dal paese che accoglie la persona straniera e che si traduce nel rilascio di un permesso di soggiorno sul territorio nazionale è conseguenza della condizione di estrema “vulnerabilità” in cui si troverebbe il richiedente in caso di rimpatrio.
La formulazione letterale dell'art. 2935 cod. civ. - che fa specifico riferimento al fatto che i soci o i terzi siano "direttamente danneggiati" dagli atti dolosi o colposi degli amministratori - impone una riflessione che parrebbe escludere l'esperibilità di una tale azione nel caso in cui il danno lamentato costituisca un mero riflesso dello stato di decozione in cui versa la società amministrata e poi assoggettata a pocedura concorsuale.
La Suprema Corte è intervenuta in merito all'applicabilità della procedura di indennizzo diretto nel caso di incidente stradale nel quale siano coinvolti più di due veicoli.
Di indubbio interesse, anche per la particolare completezza nella disamina della materia, è una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione e, segnatamente, a Cass. Civ., Sezione Terza, n. 10124 del 18 maggio 2015, pronuncia che peraltro cassava una decisione della Corte d'Appello di Brescia la quale, a sua volta, confermava una sentenza del Tribunale di Bergamo.