In una recente sentenza (la n. 456/18) il Tribunale di Bergamo affronta il problema dell'utilizzabilità, quale fonte di libero convincimento, le dichiarazioni rese dalla parte in sede di giuramento decisorio, al cui espletamento è seguita la revoca dell'ordinanza che aveva ammesso tale mezzo istruttorio.
E’ opinione comune considerare che, in caso di incidente stradale che veda coinvolto un pedone, quest’ultimo non sia mai in torto.
E' noto che, secondo l'art. 5 del Decreto Legislativo n. 20 del 2010 e sue successive modifiche, chi intende esercitare in giudizio un’azione relativa ad una controversia in materia di contratti assicurativi, è tenuto preliminarmente ad esperire il procedimento di mediazione previsto dalla norma in argomento.
La tematica è di sicuro interesse se si considera che l'espropriazione presso terzi è forse il mezzo più utilizzato per il recupero coattivo di un credito, ritenuto il più idoneo a soddisfare le proprie ragioni.
La questione relativa ai criteri da adottare in sede di liquidazione del danno iure hereditatis è sempre di grande attualità e sempre in bilico tra le sollecitazioni volte ad assicurare risarcimenti pregni di finalità in senso lato sanzionatorie ed il timore di incorrere in una duplicazione delle voci del danno risarcibile.
Gli stranieri che annoverano nel proprio albero genealogico un avo italiano hanno diritto di far accertare il loro status di cittadini italiani iure sanguinis, anche quando si sia frapposto nella linea di discendenza, tra loro e l’avo italiano, un soggetto di sesso femminile nato prima dell’entrata in vigore della Costituzione italiana.